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Ancora a St. Moritz

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Ancora a St. Moritz.

Come giocattolo il trenino rosso
quasi a toccare il cielo sale e sale,
dà spettacolo in strettissime curve,
una lumaca, tutta avvoltolata,
palcoscenico nuovo ad ogni svolta:
il trenino più bello del mondo…
Oggi bambina innocente mi sento.
I boschi di Poschiavo e Pontresina,
stazioncine a traforo, da bambole,
Valtellina, Engadina e poi il Bernina.

Fitta al cuore: dove sono le nevi
d’antan? Il verde ghiaccio trasparente
le gallerie di neve del Diavolezza?
Di quello che una volta fu- ghiacciaio-
resta una sporca pozza farinosa
di neve, a fatica bianca, in livide
pareti scure, arpioni infernali.
Sassi, ciottoli, ghiaia, nature morte.

La pittura di Segantini splende
nel suo arioso museo, solitaria:
pascolo, pecore, lavori agresti….
Tramonti specchiati in lame lucenti,
pennellate sottili, secche e grasse,
colori fusi, sapienti di luce.
Solitario lago di Sils, montano,
fantasma di Nietzsche sulla panchina
fantasticante sotto i larici ombrosi
cercante invano il senso della vita
addio! Quanto tempo ci resta ancora
fremente di sogni di giovinezza?



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